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Editoria, social media e cose imprevedibili: aggiornamenti in disordine calcolato

Scritto da Letizia Sechi 16/04/2016
Editoria, social media e cose imprevedibili: aggiornamenti in disordine calcolato

Come nelle migliori Serie TV siamo al riassunto puntate precedenti. Anche quest’anno è arrivato il momento del corso di Editoria Digitale per il Master in Comunicazione della Scienza alla SISSA di Trieste e dell’appuntamento con il Social Media Management per Pattern 49. È cambiato molto? No. Ma qualcosa sì, e ve la racconto.

EDITORIA DIGITALE

Forse è finito il momento in cui dall’accostamento della parola digitale a un sostantivo qualunque ci aspettavamo come minimo uno spettacolo pirotecnico. Finalmente. Il digitale non è né la soluzione né l’obiettivo: è parte del quadro, uno strumento, un’opportunità da considerare con il giusto peso tra tutte le altre cose. Non significa certamente che possiamo sederci comodi e smettere di imparare, tutt’altro. Ma forse, liberi da quell’ansia di stupire o sentirci stupiti, potremmo cominciare a ragionare e lavorare con più solidità.
Le slide per il corso della SISSA sono semplici e portano – almeno nell’idea che abbiamo avuto con Martha Fabbri e Luigi Civalleri – un tentativo di concretezza: una simulazione in classe del progetto Prototipi, a cui avevo lavorato con Gabriele Alese e Claudia Busetto per lo scorso Festivaletteratura. Ci siamo divertiti molto, è questo è sempre bello.

SOCIAL MEDIA MANAGEMENT

Era un po’ che non condividevo le slide del corso di Social Media Management per Pattern 49, e ogni volta che mi capita di aggiornarle sono molto felice di constatare che una cosa rimane invariata da anni: la quantità di buon senso necessaria per fare bene questo mestiere. È un corso di base: capire come usare tecnicamente un ambiente è la parte facile, quella difficile riguarda sensibilità, ascolto, prontezza di riflessi. Se preso per il verso giusto può essere davvero un mestiere divertente.

IN ORDINE SPARSO

Mi sono iscritta al Master in Architettura dell’Informazione e User Experience Design allo IULM. È una materia in cui mi sono inconsapevolmente laureata, che mi ha sempre affascinata tantissimo ed era ora di dare dei nomi alle cose. Ci insegnano tutti i più bravi docenti che si possono desiderare in quest’ambito: sono entusiasta come non capitava da tempo.

Ho fatto l’editor, sul serio, ed erano anni (troppi) che non mi capitava più di farlo. Il libro è uscito da poco, si intitola Architettura della Comunicazione e l’ha scritto Federico Badaloni. Non intendo certo cavarmela con queste due righine: per adesso cominciate a leggere, se l’argomento vi incuriosisce (e se siete qui vi incuriosisce quasi di sicuro). Federico continua a ringraziare me, ma non ha idea di quanto io ringrazi lui.

La foto in cima? Un bel posto, dalle parti di Trieste. Mica bisogna soffrire per forza.

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