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EditoriaFormazione

«La specializzazione è per gli insetti»: l’elemento che non cambia nell’editoria che cambia

Scritto da Letizia Sechi 17/12/2014

«Specialization is for insects.» Robert A. Heinlein Per il secondo anno ho avuto l’occasione di partecipare (con grande gioia!) al corso sull’editoria divulgativa e scolastica tenuto da Luigi Civalleri e Martha Fabbri nell’ambito del Master in Comunicazione della Scienza della SISSA di Trieste, con un intervento sull’editoria digitale.

Se seguite questi temi da tempo non ci sarà niente di sorprendente nelle slide che trovate su Slideshare e in fondo a questo post: una semplice riorganizzazione dei contenuti e qualche aggiornamento rispetto all’anno scorso.

Qui propongo tre spunti su cui ragionare.

GUARDATE ALTROVE PER TROVARE NUOVE IDEE | Sembra banale, ma a parlare sempre con le stesse persone degli stessi argomenti visti dagli stessi punti di vista si finisce molto presto per essere a corto di idee. Gli ultimi anni dovrebbero avercelo insegnato: l’innovazione in editoria quasi mai è arrivata dagli editori, a dettare la linea sono stati altri attori. Impariamo a capire da dove arriverà la prossima grande idea: come sempre, la capacità che fa la differenza è quella di ascoltare e saper cogliere i segnali giusti. Se volete cambiare l’editoria, per esempio, aprite un ristorante.

CON LA TECNOLOGIA TUTTI DEVONO FARE I CONTI | Buffo trovarsi a ripeterlo ancora nel 2014, ma è così: nessuno, all’interno di una casa editrice, può permettersi di ignorare la grammatica del mondo in cui viviamo. La quantità di informazioni e stimoli in cui siamo immersi richiede nuove competenze. Costruire la cornice intorno ai frammenti, lo schema attraverso cui siamo in grado di comprendere il mondo e prendere decisioni, oggi, richiede una nuova alfabetizzazione. Non è più tempo per i compartimenti stagni: l’aumento di competenze vale per tutti, come individui e come squadra, perché è il lavoro di tutti a cambiare.

NON È FINITO IL TEMPO DI SPERIMENTARE | Personalmente, più che il senso dell’ignoto è la retorica intorno alla sperimentazione, oggi, che tende a esasperarmi e a farmi venire la tentazione di fare il bastian contrario: così, per ripicca. Ma ovviamente non avrebbe senso. Uno dei vantaggi più interessanti del digitale è che le possibilità si moltiplicano, e su un gran numero di fronti: di prodotto, di comunicazione e marketing, di strategie commerciali… Non c’è un unico modo vincente di descrivere un percorso: era vero anche prima, lo è ancor più adesso. Per cui non fermiamoci e continuiamo a ragionare su strade alternative, allenando le mente a trovarle.

Ma soprattutto, non fossilizziamoci. Mai come adesso abbiamo avuto bisogno di persone con intersezioni di competenze, oltre che di eccellenti specialisti. E anche questi ultimi dovranno sapersi adattare alle esigenze dettate dalla nuova velocità di cambiamento, o saranno i primi a essere tagliati fuori. Non affezioniamoci alle abitudini: la specializzazione è per gli insetti.

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