Meglio di un “Read it later”, l’ennesimo modo per dimenticarsi articoli interessantissimi da leggere. Con cadenza chiaramente irregolare. Questo è il precedente, ma la maggior parte la trovate qui.
TOO LONG, DIDN’T READ
«Gli articoli lunghi e scritti con cura sono appetibili, naturalmente. Eppure online consumiamo le notizie a bocconi, rapidamente», dice Megan Garber su Slate.«Che questa affermazione sia valida o meno dal punto di vista della psicologia, quello che ci interessa indagare qui è quanto questa sia valida da un punto di vista economico. Qual è il valore del long-form journalism nell’universo digitale? Può essere monetizzato? O, per dirla con la finanza comportamentale… il long-form journalism funziona davvero?»
TECH: SMART SUBSCRIPTION SYSTEMS
Intorno alla chiusura di Google Reader, l’idea di Julien Genestoux su TechCrunch sembra promettente. «Gli RSS sono meravigliosi ma complessi», dice, spiegando perché siano tra le competenze avanzate sul Web, quando la maggior parte degli utenti ha a malapena consapevolezza del browser.
«Se fossimo in grado di combinare la natura decentralizzata della tecnologia RSS e i “follow” button che vediamo ormai ovunque, potremmo riuscire a creare una sorta di subscription-graph, di scala aperta ed estremamente significativo.»
» The Death Of Google Reader Opens The Door To A Smarter Subscription Ecosystem
D&D FOR STORYTELLING
“7 lezioni sullo storytelling apprese giocando a D&D”, o sciogliendo l’acronimo, Dungeons & Dragons, storico gioco di ruolo fantasy pubblicato per la prima volta nel 1974 (ma non fatemi fare le veci di Wikipedia). Gestione dei personaggi, degli eventi eccezionali, della focalizzazione della narrazione su un obiettivo: ecco alcune tra le cose utili per amministrare la narrazione. E casomai ve lo stiate chiedendo: no, giocare non è mai una perdita di tempo.
» 7 Things Dungeons & Dragons Taught Me About Storytelling
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